mercoledì 11 ottobre 2017
Gabriele Moretti: ambiti d’applicazione della teoria della “saggezza della folla” -> questo titolo
Nell'ultimo articolo per il suo blog "Diario di un futuro inventore", Gabriele Moretti riflette sulla teoria della "saggezza della folla" indagandone gli influssi in campo informatico e manageriale.
L'ultimo contributo di Gabriele Moretti al blog "Diario di un futuro inventore" fonde le sue passioni per il management, le strategie di crescita aziendale e l'intelligenza artificiale. Il professionista riflette sul processo di decision-making, riprendendo la teoria sociologica della "saggezza della folla" secondo cui un grande gruppo di persone ha una capacità decisionale maggiore rispetto a quella di un piccolo gruppo, anche se possiede più competenze sul tema. Secondo alcune ricerche scientifiche, occorrono certe condizioni affinché questo si verifichi: indipendenza delle risposte, disomogeneità dei partecipanti e decentralizzazione, che il professionista ritiene "assolutamente frequenti e di semplice realizzazione". Ma come mai molte teste incompetenti sono più decisioniste di poche esperte? La differenza è nella "diversità": tanti individui con molteplici esperienze riescono ad accedere a un numero di informazioni maggiore e ad avvalersi di differenti schemi mentali e modelli interpretativi, fattori che inficiano positivamente sulla capacità decisionale. Come Gabriele Moretti evidenzia nel suo articolo, anche le moderne tecniche di intelligenza artificiale sembrano confermare questa teoria, poiché ricorrono all'uso contemporaneo di diversi modelli per ottenere risultati affidabili. Basti pensare a Linux, software "open source" al cui mantenimento contribuiscono migliaia di sviluppatori indipendenti. O ai motori di ricerca che calcolano il loro ranking a partire dai flussi di traffico degli utenti che ci hanno preceduto nella navigazione. Il manager mette in guardia però sulle conseguenze negative che potrebbero verificarsi nel caso venisse a mancare una delle suddette condizioni: "Pensiamo alle bolle e ai crack finanziari, generati dalla mancanza di indipendenza nella scelta degli investitori". Infine Gabriele Moretti si sofferma sulle potenzialità che queste tecniche, ancora poco esplorate, potrebbero avere in materia di gestione aziendale. Oggi infatti si preferisce puntare su piccoli gruppi di saggi per prendere decisioni relative all'azienda: riuscire a far partecipare tutti i dipendenti al processo decisionale potrebbe invece fare la vera differenza, perché in questo modo si arriverebbe a conoscere tutti quei dettagli di cui i board spesso non hanno contezza.