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venerdì 4 maggio 2018

I limiti dell’automazione, l’analisi di Gabriele Moretti

Il futuro del mondo del lavoro, commenta l’imprenditore Gabriele Moretti, passa dalla valorizzazione del personale
Gabriele Moretti

Gabriele Moretti: "Il mondo digitale si distingue per la minima necessità di forza lavoro"

L'avvento della rivoluzione digitale ha messo in discussione l'idea che per creare una realtà di successo sia necessario avvalersi di una grande forza lavoro. Come sottolinea Gabriele Moretti all'interno del suo blog "Diario di un futuro inventore", aziende come Amazon, Facebook e WhatsApp sono oggi capaci di generare un fatturato multimiliardario pur non disponendo di un personale numeroso, così come invece sarebbe stato fondamentale in passato. Il professionista e aspirante inventore originario di Torino, dopo averne letto il libro Rise of the Robots, condivide l'opinione dell'autore Martin Ford sul futuro del lavoro. Secondo quest'ultimo nei prossimi anni non sono destinate a scomparire solamente le mansioni di "routine", bensì anche quelle predicibili. Un pericoloso campanello d'allarme di cui circa un italiano su due ha timore, come rivelato da un sondaggio di SWG. Il 47% del campione si aspetta infatti che lo sviluppo tecnologico tenderà ad aggravare ulteriormente la già precaria situazione del mondo del lavoro. "Quando le aziende avranno sostituito le persone con gli algoritmi - sostiene Gabriele Moretti - probabilmente non avranno più potenziali clienti a cui vendere prodotti e servizi, avranno quindi meno risorse da investire nella tecnologia e di conseguenza anche i lavoratori impiegati nella ricerca e sviluppo saranno a rischio".

Come salvare il lavoro? La strategia ideale per Gabriele Moretti

Imprenditore attivo nel settore del customer care e specializzato nell'ambito dell'intelligenza artificiale, Gabriele Moretti ha dato vita a una società protagonista nel settore la cui filosofia operativa è diametralmente opposta a quella tradizionale del mercato. Innanzitutto, secondo il professionista piemontese: "Ogni azienda dovrebbe avere la consapevolezza che la sostenibilità del proprio business per il futuro non dipende solo dal bilancio di fine anno". La continua ricerca della riduzione dei costi rischia infatti di generare un pericoloso circolo vizioso le cui dirette conseguenze sono l'impoverimento dei contenuti e la perdita progressiva di competitività. Ragione per la quale nella sua azienda si è deciso, al contrario, di puntare sul personale: "l'unica strada per garantire un futuro stabile a oltre quattromila dipendenti è quella di utilizzare la nostra apparente debolezza come un elemento distintivo sul mercato". Strategia che ha premiato l'azienda, oggi leader nel comparto del customer care. "Per contrastare la concorrenza a basso costo - continua Gabriele Moretti - abbiamo inventato sofisticati sistemi di pianificazione delle risorse e assunto manager di altissimo livello, che hanno reso l'azienda competitiva nonostante costi del lavoro molto più alti rispetto a chi delocalizzava o viveva di incentivi".

mercoledì 11 ottobre 2017

Gabriele Moretti: ambiti d’applicazione della teoria della “saggezza della folla” -> questo titolo

Nell'ultimo articolo per il suo blog "Diario di un futuro inventore", Gabriele Moretti riflette sulla teoria della "saggezza della folla" indagandone gli influssi in campo informatico e manageriale.

Gabriele Moretti: la "saggezza della folla" porta a decisioni migliori

Gabriele MorettiL'ultimo contributo di Gabriele Moretti al blog "Diario di un futuro inventore" fonde le sue passioni per il management, le strategie di crescita aziendale e l'intelligenza artificiale. Il professionista riflette sul processo di decision-making, riprendendo la teoria sociologica della "saggezza della folla" secondo cui un grande gruppo di persone ha una capacità decisionale maggiore rispetto a quella di un piccolo gruppo, anche se possiede più competenze sul tema. Secondo alcune ricerche scientifiche, occorrono certe condizioni affinché questo si verifichi: indipendenza delle risposte, disomogeneità dei partecipanti e decentralizzazione, che il professionista ritiene "assolutamente frequenti e di semplice realizzazione". Ma come mai molte teste incompetenti sono più decisioniste di poche esperte? La differenza è nella "diversità": tanti individui con molteplici esperienze riescono ad accedere a un numero di informazioni maggiore e ad avvalersi di differenti schemi mentali e modelli interpretativi, fattori che inficiano positivamente sulla capacità decisionale. Come Gabriele Moretti evidenzia nel suo articolo, anche le moderne tecniche di intelligenza artificiale sembrano confermare questa teoria, poiché ricorrono all'uso contemporaneo di diversi modelli per ottenere risultati affidabili. Basti pensare a Linux, software "open source" al cui mantenimento contribuiscono migliaia di sviluppatori indipendenti. O ai motori di ricerca che calcolano il loro ranking a partire dai flussi di traffico degli utenti che ci hanno preceduto nella navigazione. Il manager mette in guardia però sulle conseguenze negative che potrebbero verificarsi nel caso venisse a mancare una delle suddette condizioni: "Pensiamo alle bolle e ai crack finanziari, generati dalla mancanza di indipendenza nella scelta degli investitori". Infine Gabriele Moretti si sofferma sulle potenzialità che queste tecniche, ancora poco esplorate, potrebbero avere in materia di gestione aziendale. Oggi infatti si preferisce puntare su piccoli gruppi di saggi per prendere decisioni relative all'azienda: riuscire a far partecipare tutti i dipendenti al processo decisionale potrebbe invece fare la vera differenza, perché in questo modo si arriverebbe a conoscere tutti quei dettagli di cui i board spesso non hanno contezza.

Manager: il profilo professionale di Gabriele Moretti

Appassionato di neuroscienze, fisica e futurologia, oltre che di strategia, management, data science e machine learning, Gabriele Moretti nasce a Torino nel 1971. Si laurea in Ingegneria Gestionale nel 1995, ottenendo l'abilitazione alla professione l'anno successivo. Nello stesso periodo dà vita a Contacta. Nel 2000 ottiene la nomina di Vicepresidente Ingegneri Gestionali, carica che ricoprirà fino al 2008. Per aggiornarsi, nel 2014 prende parte ai corsi The Analytics Edge e il Corso Big Data and Social Physics presso il MIT di Boston, grazie a cui perfeziona le proprie competenze in ambito informatico. Oggi Gabriele Moretti è consulente strategico e organizzativo per PMI: si occupa di intelligenza artificiale e delle sue potenzialità applicative nell'ottimizzazione dei processi operativi aziendali. Il manager è inoltre un cultore dell'arte moderna e contemporanea, dell'architettura e del design.